In questo articolo parlerò dell'eziologia del Carcinoma Squamoso orale, in questo modo potrete conoscere i principali alleati di questa malattia e saprete come prevenirla..
I principali fattori eziologici sono tabacco ed
alcool, che risultano correlati al 75% circa dei casi. Nei paesi occidentali il
tabacco viene principalmente consumato mediante fumo di sigaretta. Secondo le
linee guida internazionali “il consumo di più di 20 sigarette al giorno
determina un rischio relativo di cinque volte maggiore rispetto ai non
fumatori.”
L'abitudine al fumo di sigaro, mentre è meno
correlata ai tumori delle vie aeree inferiori e del polmone rispetto alle
sigarette, in quanto si ha una minore aspirazione del fumo, pare invece
comportare un rischio maggiore per le vie aeree superiori, soprattutto cavità
orale, proprio a causa dell'abitudine di mantenere il fumo in bocca allo scopo
di assaporare il sapore del tabacco. I livelli di rischio rilevati risultano da
sette a dieci volte superiori ai non fumatori, e sono correlati al numero di
sigari fumati ed al livello di inspirazione del fumo. [8] Lo stesso
si può dire riguardo all'uso della pipa.
Possiamo infine ricordare
l’abitudine al fumo inverso, maggiormente diffusa in alcune popolazioni nel Sud
America e fra il sesso femminile, che sembra essere correlata ad una maggiore incidenza del carcinoma del
palato duro, sede normalmente non colpita dal carcinoma.
Anche
l'uso del tabacco per la masticazione è stato segnalato in relazione ad un
aumento nel rischio di carcinoma orale, secondo alcuni studi in maniera
altrettanto significativa rispetto alle modalità che ne prevedono la
combustione. Nei Paesi asiatici, come già specificato, è
estremamente diffusa l’abitudine alla masticazione del tabacco (“betelnut”) che
è responsabile del 50% dei CSO nei maschi e del 90% dei casi nelle femmine. Il
potenziale cancerogeno varia a seconda delle preparazioni del tabacco.
La
miscela prende il nome di paan e contiene alcune molecole appartenenti alla
classe degli alcaloidi dall'effetto paragonabile a quello della nicotina. Il
paan viene tradizionalmente preparato mescolando la noce di Areca e le foglie
del betel (Piper betel), base che nelle diverse regioni presenta molte
varianti, una delle quali ha l'aggiunta di tabacco, che sembra in grado di
amplificarne ulteriormente l'azione carcinogena.
Anche l'
abitudine molto diffusa in alcuni paesi arabi di masticare le foglie di qāt,
contenenti una sostanza alcaloide dotata di effetto euforizzante simile a
quello delle anfetamine, è stata correlata alla presenza di neoplasie orali.
Al secondo posto fra i fattori di rischio troviamo l’alcol, ciò che
conta non è il tipo di alcolico bevuto ma la quantità espressa in grammi
assunta al giorno. Infatti secondo le linee guida internazionali, “il consumo
di alcol in dosi superiori ai 50 gr/die determina un rischio circa quindici
volte maggiore per l’insorgenza del carcinoma orale”.
Inoltre il fumo e l’alcol
assieme creano un effetto sinergico che aumenta notevolmente il RR di incorrere
in CSO arrivando a valori di 38. La dieta ugualmente rappresenta un fattore di
rischio o un fattore protettivo. Il 10-11% dei tumori maligni è attribuibile a
un’alimentazione non corretta. Fra i fattori protettivi ricordiamo i retinoidi,
in particolare la vitamina A, oppure le vitamine B, C, E, F (contenuta in ceci
e fagioli), il thè verde, il licopene (pomodori) lo zinco, il selenio (presente
in territori vulcanici) ed il ferro. Mentre fra gli alimenti che possono
aumentare il rischio abbiamo i nitrati, che sono spesso contenuti nei salumi
quali conservanti e possono essere metabolizzati in composti cancerogeni da
alcuni ceppi di Candida.
Altri alimenti a rischio sono le grigliate di carne in
quanto contengono ugualmente composti cancerogeni. Per oggi è tutto, nel prossimo articolo continueremo coi fattori di rischio del carcinoma..buona giornata cari lettori! Vi lascio inoltre con una domanda: Come si potrebbero eliminare i fattori di rischio con facilità dalla popolazione? A domani la risposta.
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